Recensione di Giugno

Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard, ovvero la storia di una famiglia

(The Light Years)

Ammetto di essere partita molto prevenuta verso questo romanzo e i suoi seguiti. Ne avevo sentito parlare come di una nuova Jane Austen, una saga familiare ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, un romanzo storico con i ritmi di altri tempi. Non sentivo il bisogno di leggere una storia simile, non ne ero minimamente attratta. Volevo leggere altro, scrittrici africane, giapponesi, che mi trasportassero lontano. Poi, non so ancora bene il perché, nel primo acquisto online dell'anno - potete trovare qui l'elenco completo dei libri acquistati - ho deciso all'ultimo di inserire anche Gli anni della leggerezza. Lo dico chiaramente, anche per moda perché era un romanzo che vedevo ovunque e che tutti osannavano. Potrei scrivere un intero post sui libri che fanno tendenza, sugli acquisti tutti uguali dei lettori, sul lato più venale dell'industria libraria, ma non è questo il momento adatto. So solo che per questa volta sono stata incredibilmente contenta di aver seguito la massa.

Lo dico già da adesso, Gli anni della leggerezza si è guadagnato all'istante un posto tra i libri migliori del 2017. Sebbene siano ancora tante le letture che ho in programma di fare, so che saranno poche quelle che sapranno emozionarmi e coinvolgermi come è stato per il romanzo della Howard. La storia narra delle vicissitudini dei Cazalet, benestante e numerosa famiglia inglese negli anni Trenta del secolo scorso. Due capostipiti soprannominati il Generale e la Duchessa, una figlia femmina rimasta nubile, tre figli maschi con annessi mogli e prole. E attorno a loro i domestici che gravitano nelle loro case di città, ma soprattutto nell'enorme casa di campagna dove i Cazalet trascorrono le estati e dove si sviluppa la vicenda di questo primo romanzo. Ogni personaggio ha i suoi segreti, i suoi sogni e timori, la propria identità, i propri drammi. Ognuno di loro vive in modo personale e intenso la minaccia sempre più incombente di una nuova guerra mondiale - dopo la traumatica esperienza della prima. E tutti dovranno fare i conti con questa paura.

Questo è il primo vero punto di forza di questo romanzo: ogni personaggio è sfaccettato, unico e curato in tutti i suoi pregi e difetti. Dai nonni ai bambini più piccoli - specialmente questi - ogni Cazalet è una persona, vive e respira tra i pagine del libro e nessuno di loro cade in banali cliché o annoia. Anche dal più inaspettato, dal personaggio che meno tenevo in considerazione, sono stata colta di sorpresa per lo sviluppo della sua trama personale e della sua psicologia. Mi sono trovata affezionata ai personaggi che all'inizio della storia mi stavano antipatici. Ho trovato che questa fosse una vera virtù per una storia con tante voci così diverse. Non sono molti gli autori che sanno fare un simile lavoro e lo sanno rendere con tanta maestria. Ho riso davvero di cuore per le divertenti esclamazioni dei piccoli Cazalet e mi sono sentita coinvolta nel profondo dai drammi delle loro madri. Un altro pregio è la buona capacità della Howard di descrivere le ambientazioni, di trasportare in questa immensa villa padronale, di fare vedere i prati, le stanze, le spiagge, i campi da tennis; di far sentire il caldo estivo, l'erba sotto i piedi, la terra sulle mani dei bambini. Ho trovato il coinvolgimento del lettore molto ben riuscito, è stato un piacere immergermi in questa storia. Lo stile di scrittura della Howard mi è piaciuto molto, fluido, equilibrato, incisivo nei momenti di necessità. Più volte mi sono sorpresa di quanto questa autrice sapesse scrivere bene e di come l'intera struttura del romanzo fosse ben pensata. E' una storia a cui ci si affeziona e per questo non vedo l'ora di leggere i seguiti.

Nonostante tutti questi discorsi, ammetto che la storia ha un difetto che potrebbe scoraggiare un lettore meno affezionato: tutto questo primo romanzo è un lungo preambolo, una presentazione della famiglia Cazalet e delle vicende che la animano e si percepisce che tutto precipiterà nei romanzi successivi. Si avverte che la co-protagonista della famiglia si sta avvicinando sempre di più come una nube nera: la guerra. Sono consapevole che se non siete lettori che apprezzano i drammi delle adolescenti, i giochi dei bambini, le vanità delle donne e i dubbi morali degli uomini, le difficoltà del matrimonio, questo romanzo potrebbe annoiarvi. Dal mio canto, prediligo le storie che narrano dell'animo umano, piuttosto che quelli che hanno complicati e ricchi intrecci. Un viaggio meraviglioso più essere compiuto anche nella mente e nel cuore umano, per questo ho apprezzato tanto questa storia. Ho già acquistato tutti i romanzi usciti di questa serie e provvederò a leggerli al più presto. Fino a quel momento, non vedo l'ora di ritornare nelle vite dei Cazalet.

Commenti